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Almost blue
03:01
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2. |
La strada
04:24
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(ENGLISH VERSION BELOW)
Signora vita, dammi del tu
mi hai chiesto scegli tra vizio e virtù,
mi hai detto scegliti l'ora ed il giorno,
mi hai detto "sì", e ora fai tu la strada
Venne Il sapore del primo morso,
poi della sete il primo sorso
mi intrufolavo tra due genitori,
giovani ardori, si abbracciavano ancora
Venne l'età delle grandi energie
brezze amorose nei giorni di scuola,
lotte orientali e poi il nero nel sangue,
come armonie, fanno la strada
Poi fu l'età degli amori importanti
suoni di legno e i libri diamanti
vidi un coltello, una brocca ed un mondo,
gli ho detto “sì”, è ora fa lui la strada
Un cuore drena, un corpo trema
dentro il mortaio dei sogni una bimba
lancia una palla che più non rimbalza,
ma lei ride e corre, come se non ci fosse un domani
lei e corre, come se non ci fosse domani.
Le ho detto "sì"
senza un domani
---ENGLISH TRANSLATION---
Lady life, let’s be informal
you asked me: “choose between vice and virtue”
you said to me: “choose the time and day”
you said "yes", and now you're on your way
The taste of the first bite came,
then the first sip of thirst
I snuck between two parents,
young ardors, still embraced each other
The age of great energies came
loving breezes on school days,
Eastern struggles and then black in the blood,
like harmonies, they make the way
Then it was the age of important loves
sounds of wood and diamond books
I saw a knife, a jug and a world,
I said "yes", he is now the way
A heart drains, a body trembles
inside the mortar of dreams a little girl
throw a ball that no longer bounces,
but she laughs and runs, as if there is no tomorrow
she laughs and runs, as if there was no tomorrow.
I said "yes"
without a tomorrow
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3. |
The moon is a dry bone
03:04
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Far beyond you
Far beyond me,
Far from our blood,
you can never identify innocence, you can never identify
the moon is... the moon is...
the moon is a dry bone
the moon is a dry bone
the moon is a dry bone
the moon is a dry bone
The stars burn further and further away from us
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4. |
Le grandi anime
03:48
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4. Le grandi anime
Le grandi anime restano affamate
chi potrebbe parlare non dice
chi saprebbe ascoltare non ha udito
secco è il crocifisso del pittore che non crede
vivo è il volto di chi ha fede in questo soffio della pelle:
la vita dei colori,
madre del futuro,
accorda il sentimento al bello e intona il pianoforte.
un'ascendenza che è pacata, visionaria e progressiva
di chi vede e fa vedere.
resta un barlume di quell'io sulla terra:
il frullo d’ali del cardellino
frullo d'ali, come vele, come sete,
le vele d'inverno
frullo d'ali, come vele, come sete, le ali del cardellino.
Ho detto a mia madre che c'è un volto che mi vuole
e lei mi ha detto sì, è stupido ma duole
saluti all’innocenza, sei stata dolce e lieve
adesso sto crescendo, ti lascio con le Iene
in fondo le rinunce son stupide e son brevi: il melagrano blu e quel sorriso pieno
frullo d'ali, come vele,
come sete, le vele d'inverno
frullo d'ali, come vele,
come sete, le ali del cardellino
e quando crescerò, col sangue che si agita ancora, darò ragione a me
e lascerò quell'ombra sepolta nel cortile
e il sangue che si agita ancora
sepolta nel cortile
e il sangue si agita ancora.
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5. |
Le torri di Maddaloni
04:12
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6. |
Il figlio dei Vergini
04:30
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6. Il figlio dei Vergini
Lì, c’è un mercante di fiori
che vende le rose di faggio
ha i bambini per mano
e li nutre a biscotti di legno
Lui suonava Prokoviev
come chi ha abbracciato l’inverno
domatore di reti,
ha ingannato anche i pesci, chi è?
Fu nella tribù dei vergini senza peso che Eunosto,
ebbe un figlio
nato dove sorgeranno quei palazzi,
poi difesi da sirene con le ali
e non somiglierà mai a nessuno.
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7. |
La casa del ponte
05:39
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7. La casa del ponte
Il racconto di mio padre
è un pasto di carne cruda,
assai popolato
a inquadratura larga,
verde e affollato
come un povero "Padrino",
ha l’odore del mosto rinsecchito.
Sul porto pescatori con le facce di assassini
pranzi babelici dai toni contadini
e Il sapore nero, agrodolce della volpe
e i proiettili di ferro tra quelle carni dolci.
Il racconto di mio padre, è bruno come il bronzo
i cartoni parlano ai bimbi, le pitture ai morti
è il linguaggio a toni forti, chiari e vivi
è la voglia di urlare per parlare ai sordi.
Migrano gli stili e si agitano le ombre
nelle sere della casa del ponte
noi, un'assemblea da meridione preistorico
senza preoccuparci dei rintocchi dell'Europa.
Spero di avere ancora tante notti da abbracciarti
e se non dovessi farlo più
sappi che non sono mai partito,
non sono mai partito, no
non sono mai partito, no
Dai tramonti porpora
sognavamo in due
il gusto dolce della volpe
che mai potremmo assaporare
e i canti rossi
come ziti,
i canti rotti
come ziti
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8. |
Temporary peace
04:58
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8. Temporary Peace
Deep inside the silence staring out upon the sea
the waves are washing over half forgotten memory
deep within the moment laughter floats upon the breeze
rising and falling dying down within me
and I swear I never knew, I never knew how it could be
and all this time all I had inside was what I couldn't see
I swear I never knew, I never knew how could be
all the waves are washing over all that hurts inside of me.
Beyond this beautiful horizon lies a dream for you and I
this tranquil scene is still unbroken by the rumors in the sky
but there's a storm closing in voices crying on the wind
the serenade is growing colder breaks my soul that tries to sing
and there's so many many thoughts when I try to go to sleep
but with you I start to feel a sort of temporary peace
there's a drift in and out
drift in and out
drift
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9. |
Il terzo suono
02:14
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Il terzo suono
Sorridi, su,
bocca murata,
degradata felicità
sarà ancora felicità
sorridi, su,
ai “Grandi bagnanti”
calmi come segreti,
punta gli occhi agli orli del mondo
Sei tu, sei mia,
una gioia ci annoda insieme
ed io scaccio i miei gatti neri
come mostri dal profumo di una donna
Tu sei la mia
più lunga promessa
finalmente ora posso dirlo
l'arte è il terzo suono
che vibra tra la corde
della nostra quotidianità
Quando guardavamo il golfo a tarda sera
dando i nomi a tutto: monti, case e chiese
la discesa del Petraio ed il suo umore
ci ha chiamati come il nibbio di Leonardo
lampade di barche in acqua a tarda sera,
e le vele che frustano l'alba
le abbiamo viste godendo e poi piangendo
con o senza braccia, con o senza pancia
una figlia apre e cuce cicatrici
dà la scossa come quelle vele al sale
rende vero il verso e schiude tante bocche
come solo fa la bocca di quel Fàber
E mentre lì sù o qui giù qualcosa muore
la ferita annega In quella guancia
rasserena tutti e poi lenta scompare
in quella via lattea di carne vorace
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10. |
Herculaneum
03:18
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11. |
Almost Blue part two
03:41
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Corde Oblique Italy
The artistic project directed by M.tro Riccardo Prencipe, active since 2005, after 7 albums starts in change skin and
proposes "FolkGaze" sound, a cross between Folk and Shoegaze. The original pieces proposed by the ensemble speak of the history of Italian art and of a "wild and talented" South.
Since 2005 the band released seven full-lenght albums with different labels
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